lunedì 27 febbraio 2017

Sorellanza e censura - Antonella Barina

In marzo presenterò le raccolte “Soror – o della libertà delle donne”, “Soror – o dell’essere niente”, “Soror – o la lingua svelata” all’incontro che Vittoria Ravagli organizza a Sasso Marconi sulla sorellanza. Mentre le rispondevo, dentro l’email, l’altro giorno mi è uscita questa Noncupatio, un termine che - più che testamento - significa espressione delle volontà. Una parla se c’è chi la ascolta. Al tempo stesso cercavo di capire come potevo essere ubiquamente anche al MFD sulla censura cui mi invitava Serenella, Serenella Gatti. E di censura parlano certamente sia le raccolte che questa Noncupatio, nata a cavallo dei desideri di queste mie sorelle, fatta in rima per essere cantata. Quindi vi sarò grata, care sorelle tutte, se la suonerete, la canterete, la metterete in rete e me la segnalerete.
Un caro abbraccio, Antonella Barina


SOROR - NONCUPATIO

Soror son le pepite
in fondo al setaccio
Sono le donne che
non mi tengono al laccio

Soror son le sorelle
che hanno memoria
Quelle con le quali
abbiam cambiato la storia

Soror è il rispetto
della mia genealogia
E nessuna me la spieghi
vi prego, per cortesia

Soror vuol dire che
se la chiami lei viene
Soror non risponde
solo perché conviene

Soror mi sussurra
che tra un po’ partiamo
Voglio essere sicura
di quello che lasciamo

Voglio che sia chiaro
che non ho paura
della guerra che ci fate
né della notte oscura

Ho usato le parole
come fiori e spade
Le picche ed i denari
li lascio a chi ci cade


Quello che son stata
non è solo libertà
Prigioni di parole
uccidono l’ identità

Ho usato i simboli
come tappeti volanti
perché potessero
volare tutti quanti

Dentro di me una volpe
li ha sempre annusati
quelli che volevano
pensieri imbavagliati

Mi han ferita e derubata
fin dentro casa mia
Ma quello che hanno preso
volevo darlo via

Sì, i tradimenti
mi han spezzato il cuore
ma il mio segreto è
trasmutare il dolore

Ho l’anima piena
di nuvole di panna
E il mio animo
è forte e non si danna

Loro vedono una vecchia
io sono una bambina
Sempre stata guerriera
Sono com’ero prima

Soror è tante cose
Soror è l’anima antica
Chiamala come vuoi
madre sorella amica

Il gioco di specchi
che ci doveva incatenare
è un arcobaleno
che sappiamo cavalcare

Aspetto il mio cavallo
il drago il lupo il cane
Con l’aquila vicino
io torno al mio reame

Antonella Barina (Loba), 4 febbraio 2017

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